I territori coinvolti

I territori coinvolti nel progetto

I territori target del progetto CLUSTER SERVAGRI sono i quattro governatorati tunisini di Kairouan, Monastir, Nabeul e Sousse e le tre province siciliane di Catania, Ragusa e Siracusa.

In Tunisia, il settore agricolo occupa un posto preponderante nello sviluppo dell’economia regionale.

Les résultats

Grazie all’abbondanza di risorse idriche, l’agricoltura rimane il settore più importante per l’economia locale ed impiega il 40% della popolazione attiva. Kairouan detiene il 12,6% dei perimetri irrigati del paese ed è conosciuta principalmente per la produzione di ortaggi (peperoni, pomodori) e frutta (albicocche, mandorle e olive), con una superficie di 175.800 ha dedicata all’oleicoltura.

L’economia del governatorato di Monastir si basa essenzialmente sull’agricoltura, specializzata nella produzione di primizie e colture in serra; il governatorato continua a registrare notevoli progressi nella produzione animale e soprattutto vegetale con i suoi uliveti. Allo stesso modo, il settore della pesca svolge un ruolo chiave nell’attività socio-economica del governatorato, che è diventata la più importante area di produzione di acquacoltura offshore. Per quanto riguarda il settore olivicolo, parliamo di 63.600 ha di superficie sfruttata per la produzione di olio d’oliva e 4.000 ha di olivi biologici.

Grazie al terreno fertile, alle piogge regolari, alla gestione delle aree coltivabili e alle generose risorse idrauliche, Nabeul è una regione agricola di prim’ordine: vi si praticano coltivazione, allevamento e pesca in una diversità topografica, stagionale e ancestrale. Le colture sono così diversificate che si può dire che, tranne quelle delle oasi, tutte le colture praticate in Tunisia si trovano in questa regione fertile. Insieme all’abbondanza dei raccolti si nota la varietà delle colture: vite, olivo, varie colture arbustive, peperoncino, pomodoro, tabacco, sorgo, legumi, spezie oltre a piante aromatiche. Nabeul partecipa al 15% della produzione agricola nazionale.

Con i suoi 158.974 ha coltivabili (di cui 78.000 ha di ulivi, 12.030 ha irrigati e 932 ha di coltivazioni biologiche), il Governatorato di Sousse è noto per la sua vocazione agricola dovuta ai suoi vasti uliveti e alla tradizionale orticoltura. Inoltre, il governatorato si distingue per la pesca e altre attività innovative come l’agricoltura biologica.

 

Le caratteristiche del territorio siciliano coinvolto nel progetto CLUSTER SERVAGRI spaziano dall’Etna al territorio Barocco del Sudest della Sicilia.

L’olivicoltura etnea, anche grazie al miglioramento delle tecniche colturali nonché di trasformazione del prodotto, ha assunto una funzione che da coltura promiscua e marginale si è trasformata a coltivazioni specializzate, assumendo un grande valore territoriale e l’olio prodotto presenta delle caratteristiche organolettiche e chimiche eccellenti ed apprezzate dai consumatori locali, nazionali ed internazionali, che gli ha portato il riconoscimento della DOP “Etna”.

 

Il territorio delle province di Siracusa e Ragusa (ma, solo in parte, anche di Catania), nel massiccio dei Monti Iblei, ha dato i natali ad una denominazione prestigiosa, la DOP “Monti Iblei”. Gli oli prodotti in questa zona hanno sempre avuto una lunga tradizione negli usi dei consumatori, sia locali che nazionali.

Il massiccio dei Monti Iblei determina una variazione termica particolare fra giorno e notte, che è particolarmente importante in termini di caratteristiche specifiche delle produzioni agricole, incluse le olive. La zona di produzione dell’olio extravergine di oliva DOP “Monti Iblei” interessa quindi le tre province di Catania, Ragusa e Siracusa, per una superficie complessiva di circa 19.000 ha. La natura ed i paesaggi di questo vasto territorio rispecchiano la storia di una terra soleggiata e mediterranea, che ha basato la sua civiltà sull’agricoltura e su colture più tradizionali come l’ulivo. In questo poliedrico scenario di natura e colori, con elevata variabilità altimetrica, la coltivazione dell’olivo caratterizza uno dei paesaggi agrari più diffusi, ricco di piante centenarie.

 

Gli ulivi sono sparsi nel terreno collinare, oppure abbinati alle altre tre colture tipiche degli Iblei, carrubi, mandorli e vigneti, oppure posti ai margini di agrumeti e zone coltivate ad ortaggi. In questa zona elettiva l’olivicoltura si basa su sistemi tradizionali e lo dimostra la presenza di migliaia di ettari di olivi e centinaia di piccoli frantoi, che utilizzano processi di estrazione dell’olio per centrifuga, o metodi anche più tradizionali, come i meccanismi a pressione.

L’estensione della raccolta ha portato alla nascita di decine di aziende che imbottigliano il prodotto e lo commercializzano e che sono proiettati sui mercati nazionali ed esteri.